Carte false per la gara d’appalto – Asl: 7 istituti di vigilanza a processo

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Carte false per la gara Asl: 7 istituti di vigilanza a processo.

Carte false per partecipare a una gara dell’ex Asl Na 5. E’ con questa accusa, accanto a quella di truffa, che ora sono a giudizio sette amministratori di altrettanti istituti di vigilanza. Si è aperto in questi giorni il processo a loro carico davanti al giudice monocratico Andrea Pagano della sezione distaccata stabiese del Tribunale di Torre Annunziata. La gara che sarà al centro del dibattimento è quella che l’allora manager dell’Asl Na 5 (poi accorpata con l’ex Asl Na 4 per dare vita all’Asl Na3) Gennaro D’Auria bandì nel 2007 e che già all’epoca finì al centro di mille polemiche e una serie di ricorsi davanti alla giustizia amministrativa. E sì, perché l’appalto per la vigilanza fu aggiudicato per due volte consecutive all’Ati Mondial, nonostante il ricorso vinto davanti al Consiglio di Stato dall’Ati Civin che si era classificata seconda. Questo aspetto non ha avuto conseguenze sul piano giudiziario: l’ex manager venne, infatti, prosciolto dall’accusa di concorso di abuso d’ufficio dal gip. Che ha, invece, rinviato a giudizio Bruno Carotenuto, 69 anni di Torre Annunziata, Salvatore D’Emilio 47 anni di Napoli, Andrea Manzi 52 anni di Nola, Alfonso Siciliano 45 anni di Camposano, Maria Carmela Sorrentino 46 anni di Torre del Greco, Michele Condurro 66 anni di Napoli e Nunzio Recano 45 anni di Napoli.

Questi ultimi due imputati sono difesi dall’avvocato Catello Vitiello in rappresentanza dello studio legale Botti di Napoli. Secondo l’accusa gli amministratori degli istituti di vigilanza presentarono certificati falsi rispetto alle loro posizioni tributarie e contributive: avrebbero attestato di non avere debiti con il fisco per poter partecipare regolarmente alla gara. La regolarità contributiva e tributaria è uno dei requisiti necessari per partecipare agli appalti pubblici. Un’accusa infondata, sostengono le difese degli imputati tra cui l’avvocato Romeo Del Giudice, perché le indagini condotte all’epoca dalla Guardia di Finanza di Castellammare si fermarono al 31 dicembre. Ma per regolarizzare la propria posizione nei confronti del fisco le aziende hanno tempo fino al 30 giugno dell’anno successivo. Ed è proprio su questo punto che accusa e difesa hanno ingaggiato la loro prima battaglia in questo processo. Il collegio difensivo ha, infatti, sollevato quest’eccezione alla prima udienza, mentre la pubblica accusa ha chiesto l’acquisizione di cinque faldoni di documenti, a partire dagli accertamenti della commissione d’accesso prefettizia che all’epoca verificò se ci fossero eventuali condizionamenti della camorra nella gestione dell’Asl. Il prossimo appuntamento della battaglia legale è fissato in primavera.

Fonte Metropolis.web

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