Francia: Portavalori in sciopero!

admin

About Livio

Livio Freda Passione per il Web!

manifestazione brinks franciaGli agenti chiedono più sicurezza. Bancomat «prosciugati» Portavalori in sciopero Francesi senza franchi

 

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI – Siamo in grado di vivere senza biglietti di banca? Si può staccare un assegno per acquistare una baguette? Nell’ era in cui le transazioni si compiono battendo un tasto sul computer saremo costretti a tornare al baratto? Fino a qualche giorno fa, i francesi ne discutevano al caffè e sbuffavano maledicendo la mondializzazione. Adesso, si sono accorti che la loro vita è cambiata davvero. Prima sono corsi a prosciugare i bancomat, poi hanno dato l’ assalto agli sportelli. I distributori automatici si sono svuotati (ieri a Parigi ne era in funzione uno su quattro). E anche le casseforti delle filiali bancarie sono a secco. Lo sciopero dei portavalori in una settimana ha messo in ginocchio un Paese moderno. Il fattore umano ha fatto saltare uno dei sistemi più collaudati ed efficienti. Tutto comincia il 27 aprile scorso, quando un uomo di 42 anni, padre di due figli, viene ucciso durante un attacco a un furgone blindato a Grenoble. Una rabbia sorda si diffonde tra le 7800 guardie che ogni giorno svuotano i distributori e, a bordo dei loro furgoncini, trasportano il denaro nelle casseforti. «Si lavora in condizioni inumane – denunciano i sindacati – la protezione è insufficiente, le macchine non sono affatto a prova di proiettile». Il 5 maggio, a Nanterre, alla periferia di Parigi, un commando assalta un furgone, porta via 23 milioni di franchi e ferisce i tre agenti (una di loro sopravviverà solo pochi giorni). A questo punto, nessuno può trattenere la collera e le organizzazioni sindacali proclamano lo sciopero, lotta dura e a oltranza. Le conseguenze sono pesanti nella vita di ogni giorno, ma senza dubbio i più colpiti sono i turisti stranieri che si aggirano come anime in pena da una macchinetta all’ altra, in cerca di liquidi. Cannes, superaffollata per il festival, è rimasta senza monete per prima. I quartieri del centro parigino l’ hanno seguita subito dopo. Aix e le altre località della Provenza stanno alzando bandiera bianca. Tutti i tentativi di mediazione sono saltati e le guardie hanno cominciato a bloccare le autostrade (a Lione hanno interrotto i collegamenti tra Nord e Sud) o il centro della capitale. A Nancy hanno assediato la sede locale della Banca di Francia. La sicurezza, certo; ma come garantire un rischio minimo? I portavalori non sono così ingenui da non sapere che il loro mestiere è ad alto pericolo, però vogliono essere pagati di più. «Ci chiamano cowboy – si sfoga Johnny, 29 anni -, ma quanti sarebbero disposti a rischiare la vita per settemila franchi al mese (poco più di due milioni e 800 mila lire)?». Non solo. Vogliono uno statuto speciale con il riconoscimento retributivo e il premio che spetta a questo tipo di servizi. Non vogliono lavorare di notte; chiedono che siano limitati al minimo i tragitti da percorrere a piedi; la protezione dei siti dove si recano a prendere e depositare i fondi; la proibizione degli orari fissi per turno che diventano una sorta di invito per i rapinatori. Il ministro degli Interni Jean-Pierre Chevènement ha deciso di presentare un progetto di legge per regolare la professione della «sicurezza privata» che comprende anche le guardie del corpo o i detective, i guardiani delle ville o degli uffici e gli agenti della video-sorveglianza. In tutto, circa 100 mila lavoratori in un settore in espansione, il cui giro di affari supera già gli otto miliardi di franchi (poco meno di 2400 miliardi di lire). Il governo vola alto, ma è difficile che i tempi lunghi di una legge riescano ad ammansire i portavalori. Prepariamoci, allora, alle transazioni in natura.

Fonte Corriere della Sera del 18 maggio 2000

Questo articolo è stato pubblicato in News da admin. Aggiungi ai segnalibri il permalink.

Lascia un commento